Volontariato Vespup for Africa
L’ambizioso progetto di volontariato Vespup for Africa è nato dalla mia idea di coinugare un viaggio in Vespa in solitaria dall’Italia al Ghana, con una operazione umanitaria e di volontariato a favore dell’associazione In My Father’s House gestita da Padre Peppino, ovvero Padre Giuseppe Rabbiosi.
L’obiettivo è quello di supportare la missione in due modi:
Il primo è quello di promuovere una raccolta fondi che ci permetta di finanziare una serie di progetti all’interno della missione e nei villaggi esterni.
Il secondo è quello di mettere in condizione delle persone che vorrebbero fare una esperienza di volontariato, dando loro l’opportunità di farla in un luogo sicuro ed al dì fuori dai circuiti di “turismo solidale” che ahimè si sono molto sviluppati negli ultimi anni, adnando a mascherare delle attività di tour operator come fossero missioni umanitarie.
Padre Peppino
Padre Peppino l’ho conosciuto quando, nel 2013, sono andato per qualche settimana nella missione ad Abor, in Ghana. Da subito ho visto in lui un punto di riferimento, una persona pulita che ha dedicato e sta dedicando la sua vita ad una missione finalizzata a supportare i bambini africani a crescere ed imparare un lavoro nella loro terra, in Ghana.
Da quarant’anni gestisce la missione che ha creato, In My Father’s House, amministrando in modo oculato, efficente e trasparente i fondi che riesce a raccogliere grazie al lavoro della Onlus che opera in Italia a cura della sorella Elsa Rabbiosi e di Davide Bonfanti.
L’ultima volta lo ho incontrato a Colico, in provincia di Lecco, era il 1° agosto 2022, era rientrato in Italia per una serie di accertamenti medici che purtroppo gli hanno diagnosticato l’occlusione di tre coronarie, con conseguente necessità di un intervento operatorio urgente, per fortuna andato bene. Quello che mi ha colpito quel giorno, è che nonostante gli acciacchi e l’età (74 anni), tutti i suoi discorsi erano concentrati sulle cose da fare nella missione, sperando di poter rientrare in Ghana quanto prima.
Riguardando degli appunti scritti nel 2013, mi sono balzate all’occhio delle frasi da lui dette in quei giorni, che rappresentano appieno il suo modo di pesare e di agire:
“Padre Peppino ….qui ogni tanto arrivano funzionari dello Stato che ci lasciano dei bambini in difficoltà
Marta … ma poi Vi danno dei fondi, degli aiuti ?
Padre Peppino…. no no, loro hanno un problema da risolvere e basta.
Marta … però non è giusto, loro devono aiutare ….
Padre Peppino…. Si è vero, ma se vuoi fare del bene devi scordarti la logica del dare e del ricevere. Tu devi pensare che puoi dare e gioire nel farlo, senza per questo aspettarti un ritorno.”
ed ancora
“Padre Peppino….Qui in Ghana c’è molta gente che potrebbe aiutare chi soffre … ma non per questo noi non dobbiamo dare il nostro contributo e supporto …
… anche in Italia chi fa volontariato lo fa, indipendentemente dal fatto che ci siano centinaia di migliaia, forse milioni di persone molto ricche che da sole potrebbero risolvere i problemi di tutti i più deboli …”
ed ancora
“Padre Peppino….Ai bambini non servono i giocattoli… quando li hanno nascono i desideri di possesso: “è mio.., il mio è più bello …” …. Qui sono felici anche senza i giocattoli…. Si divertono, si inventano i giochi, stanno insieme ….
Ai bambini servono libri, vestiti, amore e molto altro, ma non i giocattoli.
… qui si impara a rallentare, si abbandona la frenesia della vita moderna per ritrovare il valore del tempo, delle relazioni, della comunità…., rallentare…., quasi in folle., sapendosi accontentare e dando valore a quello che si ha.”
In My Father’s House
La missione In My Father’s House è nata 40 anni fa ad Abor, un piccolo centro a tre ore di auto dalla capitale del Ghana, Accra. All’interno della struttura vengono gestiti circa 800 bambini che frequentano i diversi livelli di scuole presenti, dall’asilo, fino alle scuole professionali. Ci sono quattro tipologie di ragazzi e ragazze:
150 di loro non hanno famiglia e vivono stabilmente all’interno della missione 365 giorni all’anno.
Un altro gruppo frequentano la scuola ed ogni giorno, nel pomeriggio rientrano nelle loro abitazioni, nei villaggi vicini.
Altri rimangono tutta la settimana e vanno a casa solo nel week end, accompagnati nei villaggi più lontani con furgoncini e pullman della missione.
Infine un ultimo gruppo, quelli che abitano molto lontano, tornano a casa solo ogni tre/quattro mesi, ovvero in occasione delle festività del Natale, della Pasqua ed estive.
Nel corso degli anni le strutture interne si sono arricchite sempre più, anche per far fronte all’aumento dei bambini presente. Oggi dentro ad IMFH c’è la mensa, i dormitori, le aule per tutte le classi, zone ricreative oltre ad un piccolo ambulatorio medito e dentistico. Esiste anche un’area dedicata ad ospitare fino a 20 volontari contemporaneamente.
L’intera missione è completamente recintata e quindi estremamente sicura.
Tra le attività di Padre Peppino, oltre alla gestione della missione stessa, c’è anche il supporto che fornisce a un centinaio di villaggi presenti in un raggio di 30/50 km attorno ad Abor. Ogni giorno lui parte di buon ora e visita mediamente due/tre villaggi, andando a celebrare la messa, portando aiuti e recuperando eventuali persone e bambini con problemi di salute che dovessero aver bisogno di cure mediche nella missione o di essere portati all’ospedale più vicino, nei casi più gravi anche ad Accra.
Raccolta fondi
La raccolta fondi a favore del progetto di volontariato Vespa for Africa viene fatta con possibilità di donazione a mezzo bonifico bancario, PayPal, Carte di Credito e nella piattaforma Gofundme.
Per le aziende che vogliono dare il loro contributo, è consigliabile che ciò avvenga a mezzo bonifico bancario, indicando nella causale anche il codice fiscale/partita iva, così facendo l’intero importo donato è detraibile fiscalmente.
Nella pagina dedicata Vespup for Africa sono disponibili tutti i link e le relative informazioni.
Esperienza di volontariato in Ghana
Io quando sono stato in Ghana, nel 2013, ho vissuto una esperienza di volontariato e beneficenza che mi ha segnato profondamente. Ho scoperto un mondo diverso, dove tutto rallenta e dove il valore delle cose e dei soldi viene di molto ridimensionato, rientrando forse nella sua dimensione più naturale.
Ero stupito dal vedere i bambini sempre sorridenti, seppure in situazioni non certo di agio e benessere come siamo abituati ad avere noi in Italia ed Europa. Giocavano con le cose semplici, non con costosi giocattoli e apparecchiature elettroniche, al massimo delle biglie o un pallone.
Grazie a Vespup for Africa ognuno di noi può decidere di andare in missione a fare volontariato, nelle date e per la durata di tempo che vuole. Per esperienza suggerisco un periodo minimo di due settimane, ma all’occorrenza ne può essere fatta anche una sola.
Chi fosse interessato viene messo da me in contatto con Marta e Davide che dall’Italia danno supporto al tutto. Il volontario deve solo acquistare il biglietto del volo aereo e fare la vaccinazione per la febbre gialla, in quanto obbligatoria, oltre ovviamente ad avere il passaporto valido e non in imminente scadenza. Una volta arrivati all’aeroporto di Accra ci pensa la missione ad inviare un furgoncino per ritirare il/i volontari e portarli ad Abor. Nessun costo di vitto e alloggio è a carico del volontario.
Le attività che può fare un volontario sono le più disparate, anche in base alle sue competenze, interessi e capacità, di base ci si accorda con Padre Peppino all’arrivo. Per lui è già una bella cosa quando i volontari trascorrono del tempo con i bambini e i ragazzi, condividendo con loro esperienze e differenze di cultura.
Un progetto complesso, con tanti risvolti pratici ed emotivi.
Le difficoltà di un viaggio in Vespa lungo ed impegnativo, dove è necessario prestare la massima attenzione per evitare le insidie dei territori, delle strade e del deserto.
Una raccolta fondi importante, che ci permetterà di fare tante cose e vedere realizzare in modo molto concreto una serie di strutture che migliorano la qualità della vita in quei terriori, per le persone che ci viviono.
Una esperienza di volontariato unica, che molti da soli non avrebbero mai fatto.
Direi che ci sono tutti gli ingredienti per non annoiarsi, Abor…, stiamo arrivando!
Franco Coclite
Congratulazioni, veramente una gran bella iniziativa. Tanta stima. .
Gianluca Pellegrinelli
Grazie infinite. È un bel progetto anche perché conosco la missione da 10 anni e sono sicuro che tutto quello che viene donato finisce in buone mani