Diario di viaggio Macedonia del Nord – Istanbul Turchia
Da Ocrid in Macedonia del Nord volevo partire presto, in realtà poi sono partito verso le 13.00 per un curioso incontro di cui vi parlo più avanti. L’obiettivo della giornata era quello di arrivare in Grecia, a Salonicco.
A Ocrid ho dormito in una guest house gestita da una anziana signora che usava Google Translator meglio delle pentole in cucina. Non parlava una parola di inglese, ma dettava a Google e mi faceva leggere, mi diceva di parlare sul telefonino e leggeva le traduzioni…, uno spettacolo.
All’arrivo, prima ancora del “buonasera” mi presenta davanti un paio di ciabatte, vietato entrare in camera con le scarpe. Poi dovevo uscire per prendere i bagagli, stavo per rimettermi le scarpe e lei, prontamente mi presenta davanti le ciabatte per esterno, ovviamente. Potete immaginare la pulizia che c’era.
Alla fine, 11,20 € per una camera singola, con caffè alla sera e caffè al mattino.
Da Ocrid…
Bellissima giornata di viaggio, con la Vespa ancora troppo carica ma che tutto sommato risponde bene. Tutto il viaggio è un alternarsi tra paesaggi costieri e tratti di montagna, fino anche a superare i 1000 metri.
Più o meno la distanza giornaliera è sempre quella, dai 250 ai 350 km, equivalenti a un tempo di guida effettiva, escluse le soste, che può oscillare dalle 5 alle 8 ore, a seconda del tipo di percorso e della qualità del manto stradale.
Sento che ogni chilometro che faccio mi allontano sempre di più dalla nostra Europa e mi avvicino a Paesi diversi da quelli a cui siamo abituati. Me ne accorgo anche ai distributori, la gente comincia a guardarmi, mi chiede da dove arrivo e dove vado. Lo stupore quando dico “dall’Italia” e ancora di più quando dico “vado in India”. Spesso gli stessi benzinai mi chiedono di fare una foto insieme, è una bella sensazione, non ti senti solo.
…a Salonicco
In Grecia iniziano lunghe strade senza niente e nessuno; comincio a rendermi conto che devo anticipare la partenza del mattino, per evitare di arrivare a destinanzione troppo tardi la sera. Meglio evitare di trovarsi magari all’imbrunire, con un problema meccanico alla Vespa, in mezzo al niente, sperando e aspettando che magari passi qualcuno.
A Salonicco arrivo nel tardo pomeriggio, ho già prenotato da dormire in un ostello, essendo una grande città meglio scegliere prima che avventuarsi alla ricerca in loco. Dalle foto su Booking avevo visto un ostello molto carino e accogliente, anche le valutazioni erano molto buone, superiori al 9.0. Costo 15,50 €.
Il navigatore mi porta nel lungomare che a quell’ora era affollatissimo di gente che passeggiava, correva, giocava o semplicemente stava seduta sui prati. Dal lato opposto la città, che mi ricordava molto Trieste. Mi fermo a fare delle foto, tanto è presto, man mano che vedo degli scorsi che mi colpiscono, alcune le faccio anche con Lorenzo (vi spiegherò chi è in un altro momento…).
Arrivo al punto segnato sul navigatore, in un quartiere molto “dubbio”, con un gruppetto di ragazzini che gioca a pallone in strada e mi guarda con curiosità. Al citofono di questo edificio decadente non c’è nessun riferimento, boh.., aspetto. Dopo un pò passa un ragazzo, gli chiedo conferma dell’indirizzo e faccio chiamare la struttura, dall’altra parte mi dicono che scendono. Aspetto altra mezzora e ancora niente, ok ritento, seconda call e realizzo, per fortuna che era una via “omonima” ma in un altro quartiere.
Mi trasferisco di 3 km e arrivo in una zona alta della città, un pò come a Parigi, da cui si gode un panorama spettacolare. L’ostello era come me lo immaginavo, anzi meglio, addirittura il garage chiuso per la Vespa.
L’indomani mattina mi dedico ai bagagli, obbiettivo alleggerire di 10 kg. Preparo un pacco che spedisco in Italia dalle Poste, al modico costo di 61,50 € per 7,5 kg e altri 2,5 kg li smaltisco in loco.
Incontri “on the road”
A Ocrid l’anziana signora non accettava carte di credito, così ho pagato con 50 euro, mi ha dato 20 € di resto e il rimanente in moneta locale. Per evitare di portarmela via, prima di partire cerco un ufficio cambia valuta e riconverto in euro. Uscendo un ragazzo con uno strano scooter si ferma e mi dice “sei italiano? di Vicenza?”, io sono di Treviso!. Incredibile, era Marco, titolare della pizzeria da asporto PROVA di Ocrid che stava tornando in pizzeria perchè era partito per una consegna dimenticandosi le pizze in pizzeria!!!!!!!!!!!!!
“Vieni in pizzeria”, ti offro un trancio, vado a fare la consegna e torno.”
Dopo 10 minuti arriva e iniziamo a raccontarcela, entrambi molto contenti e stupiti di quell’incontro davvero fortuito. Lui è di San Polo di Piave, cioè dietro a casa mia… ed è li da 4 anni, ormai sposato e con due bambini.
Chiacchieriamo e chiacchieriamo, chiama dei sui amici in Italia raccontando la cosa in diretta e così via. Insomma, alle 13.00 ero ancora a Ocrid.
Alla sera, a Salonicco, reimpostato l’indirizzo, ancora non trovavo il posto. Chiedo info a un ragazzo che faceva consegne di cibo da asporto, il quale molto gentilmente mi spiega “vai avanti, gira a destra e poi ancora a destra”, il problema, mio e non certo suo, è che erano tutti sensi unici, contrari. Arrivo, facendo attenzione alle auto che venivano spedite in senso contrario e me lo trovo dietro, tutto entusiasta. Aveva letto il cartello e il presidente del Vespa Club di Salonicco era un suo carissimo amico e così foto 1, foto 2, foto 3.ecc. ecc.
Che soddisfazione ripartire alleggerito di 10 kg da Salonicco, avevo anche cambiato la disposizione dei bagagli: davanti la borsa giornaliera, dietro quella di tutte le cose di riserva e quella del campeggio. Sui lati le due borsette da 10 lt, una per emegenza pioggia e l’altra per emergenza freddo. Sulla pedana nei due lati, attrezzi, olio di scorta e catene per chiudere la moto. Nell’intercapedine del portapacchi posteriore, ben custodita la cassetta in alluminio con le parti di ricambio della Vespa.
Adesso il bilanciamento era perfetto, guidabilissima, nessuna vibrazione, molto agile, davvero tutta un’altra cosa. Sembra impossibile come quei 10 kg in meno e una diversa disposizione del bagaglio abbiano fatto la differenza.
La sera raggiungo Alessandropoli, troppo tardi e troppo buio, devo partire prima. Trovo da dormire e l’indomani mattina scopro con grande stupore che la mia carta verde dell’assicurazione non è valida per la Turchia, dove è invece obbligatoria. Momenti di paura, decido di partire subito per il confine con la Turchia, che distava circa 50 km. Al controllo ovviamente non mi fanno passare, ma per fortuna posso fare una assicurazione in dogana, per la durata di tre mesi, al costo di 15€. Tanta paura e scampato pericolo.
Mentre scrivo questo post sono a Istanbul, dove sono arrivato venerdì sera. A 42 km dall’arrivo ero imbottigliato in un traffico caotico ed impossibile. Cercavo di ricordare quale città ci fosse prima di Istanbul, quando poi mi sono resoconto che ero già nella periferia della città e mancavano ancora 42 km. Oggi guardando su Google ho constatato che Istanbul è la città più popolosa d’Europa, con i suoi 15 milioni di abitanti e una estensione di rica 70 km per lato, incredibile.
Oggi mi godo una giornata di riposo per visitare la città, leggere e prendere un pò di sole. L’ostello dove dormo le due notti è spettacolare: parcheggio privato per la Vespa, colazione buonissima e abbondante, terrazza vista città mozzafiato, tanto relax e buona musica. Se penso che tutto questo, colazione inclusa, cota 13,5 € a notte, è davvero poco, anche se in camera condivisa.
Nella foto a destra, in fondo evidenziata dal cerchio rosso, si vede la mia vespa parcheggiata.
Stanotte ho iniziato a studiare il percorso della prossima settimana, per il quale se riesco scrivo un post dedicato. L’idea è quella di attraversare tutta la Turchia in orizzontale, con una deviazione verso nord, per circa 2.000 km, fino al confine con L’iran.
Michele Fracas
Ciao!!!
Gianluca Pellegrinelli
Michele, hai il passaporto pronto? Sai che se mi si rompe un’astina degli occhiali, devi fare come quelli della Lamborghini, sali su un aereo e vieni a ripararmwla. Ottica Centrale di Vittorio Veneto questo ed altro per i suoi clienti
alvise antinucci
aspettiamo l’ingresso in Iran!!!
Gianluca Pellegrinelli
Eh quello sarà tosto. Oggi mi hanno spiegato tutte le limitazioni anche di internet…, Non si vede neanche Google maps
Sonia Moro
Leggo il tuo diario come se fossi io a fare il viaggio, grazie per l’emozione che dai
Gianluca Pellegrinelli
Grazie Sonia, un grande abbraccio.
francesco doria
complimenti
Silvana ceschin
Se non ti leggo mi preoccupo, e se ti leggo mi emoziono x quante belle cose ci racconti , avvolte sembra di viverle con te . Sei come un libro , leggo ogni qualvolta le tue avventure passo dopo passo…..