Pronti per andare in Africa in Vespa
L’Africa in moto è un sogno di molti, io la moto non la ho perchè ho scelto di viaggiare con la mia Vespa P200E rossa del 1981 e quindi corono il mio sogno di andare in Africa in Vespa.
La partenza è fissata per sabato 22 ottobre 2022 da Conegliano, con la previsione di arrivare in Ghana verso la metà di dicembre, quindi quasi due mesi di viaggio. Dovrei ripartire per il rientro, sempre via terra, ai primi di gennaio 2023, con stima di arrivo in Italia a fine febbraio.
Africa in Vespa: itinerario dall’Italia al Ghana
Il viaggio in Africa in Vespa a fine ottobre, con rientro a fine febbraio, lo ho pensato prima di tutto in una logica climatica, in Africa non c’è la stagione delle piogge ed il clima è mite, per contro lascio l’Italia nel periodo dove le temperature sono più basse ed il clima è rigido. L’unico problema potrebbe derivare dai venti sahariani che da metà dicembre iniziano a soffiare ed arrivano fino giù in Ghana. Tali venti sono insidiosi a causa della sabbia che sollevano, molto fine, quasi come fosse borotalco, che si infila ovunque e può causare anche danni al motore della Vespa.
L’itinerario è tutto via terra, tranne ovviamente lo stretto di Gibilterra, che attraverserò con un traghetto fino a Tangeri, in Marocco. L’idea, orientativa, del tragitto è la seguente:
Attraversamento dell’Italia da est a ovest, fino in Costa Azzurra, dove farò una sosta vicino a Nizza dall’amico Jean Michael Lopez, conoscituo in Iran nel viaggio precedente.
In base alle condizioni climatiche che troverò in quei giorni, deciderò se dirigermi a ovest fino alla costa del Portogallo, per poi scendere a sud mantenendo sempre la strada costiera, fino ad arrivare a Gibilterra. Se invece il tempo dovesse essere avverso, per temperature o per la presenza di pioggia, arriverò a Gibilterra percorrendo tutta la costa orientale della Spagna, da Barcellona in giù. Spero davvero di potermi godere l’ozione della costa del Portogallo.
Arrivato in Marocco, proseguirò da Tangeri sempre verso sud, facendo tutta la costa, fino ad arrivare nel Sahara occidentale, che attreverserò sempre rimanendo sulla costa, fino ad entrare in Mauritania.
Dalla Mauritania, fino a Dakar in Senegal. In questo tratto il dubbio è quello relativo alla dogana tra questi due Paesi i n quanto quella sulla costa, chiamata Rosso, sembra essere abbastanza problematica da attraversare, a causa di controlli pressanti e problemi di corruzione da parte delle forze dell’ordine. L’arternativa è quella di attraversare una dogana interna, ma nel mio caso devo verificare la possibilità di transitare in Vespa, in base alle condizioni climatiche e del terreno.
Da Dakar inizia il tratto forse più impegnativo in Gambia, Guinea e Guinea Bissau. Questo tragitto sarà all’interno, quindi non sulla costa, per evitare di dover passare Sierra Leone e Liberia.
Tornerò sulla costa in Costa d’Avorio, da dove proseguirò fino al Ghana, passando la capitale Accra, fino ad arrivare ad Abor, un piccolo Paese dove è ubicata la missione In My Father’s House, gestita dal Pastore Comboniano Padre Giuseppe Rabbiosi, chiamato da tutti più comunemente Padre Peppino.
Per il rientro è tutto da decidere, diciamo che valuterò in base a come andrà il viaggio all’andata. L’idea sarebbe quella di rientrare per gli stessi Paesi fatti all’andata, però seguento tragitti tutti all’interno, tranne nel Sahara dove sarò costretto a rifare la tratta costiera.
Vespup for Africa: Progetto umanitario e di volontariato
Questo non sarà solo un viaggio in Africa in Vespa, sarà molto di più, un viaggio di beneficenza e volontariato per raccogliere fondi e dare la possibilità a degli aspiranti volontari di andare in missione.
L’iniziativa è stata denominata “Vespup for Africa”, durante tutto il viaggio cercherò di sensibilizzare chi mi vorrà seguire, per raccogliere fondi da destinare alla missione. Saranno risorse utili a costruire stratture polifunzionali nei villaggi, taniche per la raccolta dell’acqua e per poter formare gli studenti più meritevoli per avviarli alla professione di insegnanti.
Per chi lo vorrà , ci sarà la possibilità di fare una bellissima esperienza di volontariato direttamente nella missione. Non ci sono costi da sostenere, se non il volo aereo dall’Italia fino ad Accra, capitale del Ghana, date e tempi di permanenza sono concordabili in base alle necessità dell’aspirante volontario, ovviamente compatibilmente con le possibilità della missione. Per avere maggiori informazioni posso essere contattato via email all’indirizzo gianlucapellegrinelli64@gmail.com..
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata.
Per quanto riguarda i documenti per il viaggio sono già pronti: patente internazionale di Vienna e patente internazionale di Ginevra, libretto internazionale, carnet de passage, assicurazione sanitaria, passaporto, vaccinazioni. Rimangono solo da richiedere i visti, per i Paesi dove necessari, cosa che farò nel Paese antecedente all’ingresso di ogni Nazione. L’assicurazione della Vespa fuori dalla Comunità Europea la farò entrando in ogni Paese.
Andare in Africa in moto è più semplice, sopratutto se la moto è un enduro, magari di quelli anni 90 che di elettronica ne hanno poca o niente. In ogni caso il viaggio in Nepal è stato un bel stress test ed ora sono pronto ad affrontare anche il deserto del Sahara.
In questi giorni la Vespa è in manutenzione, vengono sostituite tutte le corde e relative guaine, l’olio del cambio, ferrodi freni, pneumatici faro supplementare posteriore. Controlli di tenuta verranno fatti sull’ammortizzatore, targa, cavalletto, portapacchi. Nessun intervento interno al motore che al momento ha fatto 23.000 km.
Intervento radicale di rifacimento per il portapacchi anteriore che si è rivelato assolutamente inadeguato. E’ stato ridotto lo sbalzo, aumentata l’inclinazione e sopratutto integrato con un sistema di fissaggio rigido alla scocca della Vespa.
Africa in Vespa…, arriviamo!